CASA D'ASTE ARCADIA, L'ARTE NELL'ARTE IN ITALIA (E NON SOLO)
Roma 24 Ottobre 2016
Roma, Napoli, Siracusa.
La casa d’aste Arcadia ha voluto, questa volta, tessere un elogio dell’Italia nella sua più intima classicità con l’asta prevista per lunedì 24 ottobre presso l’oramai consueta sede di Palazzo Celsi, a Roma.
Si tratta della quarta tornata della giovane casa d’aste romana, dopo le riuscitissime esposizioni di dipinti e oggetti antichi e contemporanei, gioielli, orologi e lavori di street artists. La definizione di “asta di antiquariato e dipinti” appare perlomeno riduttiva in relazione alla varietà tematica e stilistica che caratterizza l’imminente evento. Le vedute paesaggistiche raffiguranti le già citate realtà nostrane, delle quali ellenismo e monumentalità sono gli aspetti più rimarcati, fanno di Arcadia un’attendibile rappresentante del concetto di “arte nell’arte”.
Le numerose vedute di Paestum, tra cui due raffinati acquerelli di Paolo Barbazza, “Il golfo di Napoli” di Raimondo Scoppa e le venti incisioni all’acqueforte delle rovine siracusane sono solo pochi esempi di quanto appena accennato. Molto più che un semplice esempio, invece, il paesaggio montano di Cesare Maggi, pittore romano vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Tra i vari artisti, spicca inoltre il paesaggio con figure di Antonio Fontanesi, ormai ospite tanto assiduo quanto gradito presso la casa d’aste Arcadia: il suo paesaggio con figure firmato e datato “A.Fontanesi (1)863” proviene dalla ricca collezione Branchard. Oltre ai suddetti artisti, fa ingresso nel mondo di Arcadia anche Antonio Lappoli, pittore toscano del XVI secolo, il cui “Cristo morto sorretto da S.Giuseppe d’Arimatea” presenta evidenti reminiscenze con l’opera del Parmigianino, di Perin del Vaga e di Pontormo, suo maestro. Tuttavia, le arti figurative non si esauriscono nella pittura. Dal 19 al 23 ottobre saranno presenti in esposizione bronzi, avori, coralli e porcellane di pregevole fattura. Le nove “guanyin” cinesi in corallo e i vasi di porcellana a smalti policromi sono la manifestazione più lampante di quanto la casa d’aste Arcadia sia sensibile al gusto (anche) orientale.
Passeggiando tra le stanze affrescate di palazzo Celsi, l’attenzione non può che ricadere sull’orologio Carlo X del 1830: una maestosa pendola (cm 80x68x28) in marmo giallo di Siena, sulla quale veglia il bronzo (dorato e brunito) di Achille, bello e sofferente, impegnato ad estrarre la freccia dal proprio tallone. Non a caso, l’opera viene direttamente dalle sale londinesi dell’ultracentenaria casa d’aste Sotheby’s. Per concludere, i due oli su tavolozza, uno a firma di Hans Zatzka, l’altro raffigurante la città di Napoli. L’arte nell’arte, appunto.
Rispettivamente ai lotti 89 e 101, entrambi nascono dal connubio creatività-competenza che caratterizza tutti gli Oggetti in asta 330 lotti in tutto.
Una sola tornata.
In mezzo, tanta tanta bellezza.
Matteo Tagliatesta
Asta di Antiquariato e Dipinti,
Lunedì 24 Ottobre 2016, ore 15:00
Esposizione fino a Domenica 23 Ottobre,
dalle 10 alle 20