di forma rettangolare è scandita da due ordini di decorazione: la parte interna è delimitata da lesene minuziosamente intagliate in forma di cariatide ritratta di profilo e reca candelabre alternate a medaglioni con putti raffiguranti allegoria delle stagioni; agli angoli profili di quattro poeti italiani che hanno trattato l'amore (Dante Alighieri, Ludovico Ariosto, Francesco Petrarca e Torquato Tasso). La cornice inferiore è caratterizzata da tre vedute di Roma (il Pantheon, Piazza San Pietro e il Colosseo).
L'attribuzione a Giovanni Battista Gatti si deve alla alta qualità delle tarsie che caratterizzano questa piccola cornice, la cui perfezione tecnica rasenta il virtuosismo. Egli infatti è noto per l'eccellenza delle sue decorazioni ispirate al Rinascimento. Dopo il soggiorno fiorentino presso la bottega di Luigi Falcini, Il Gatti ritorna a Faenza, sua città natale, suscitando l'interesse del Cardinale Luigi Amat che richiamato a Roma per ricoprire la carica di Prefetto, lo invita a seguirlo nella capitale dove rimarrà fino alla fine dei suoi giorni. A Roma la sua attività riscuote successi molto ampi, ma la sua notorietà si estende su scala internazionale per la partecipazione alle più importanti esposizioni universali nelle maggiori capitali d'Europa (Parigi, Londra, Dublino e Vienna negli anni dal 1855 al 1878) e negli altri continenti. I suoi straordinari lavori sono conservati in parte a Faenza, nel Fondo della Pinacoteca e nel Museo Nazionale dell'Età Neoclassica di Palazzo Milzetti e all'estero in prestigiosi musei come il Victoria and Albert di Londra, il Nelson-Atkins di Kansas City, il Minneapolis Institute of Arts. Il suo tavolo commemorativo delle nozze della Regina Vittoria, commissionato dalla Regina stessa, è conservato nella Osborne House sull'Isola di Wight, un tempo residenza reale e oggi parte del Royal Collection Trust.