Antonio Cavallucci

(Sermoneta, 1752 - Roma, 1795)

Vergine in preghiera, olio su tela, cm 35x27,5. Entro cornice coeva in legno dorato. L’opera aderisce al linguaggio neoclassico romano e in particolare si mostra affine alla dolce e purista produzione del Cavallucci, pittore assai devoto, come dimostra la predilezione verso la tematica sacra. La sdolcinata, effeminata espressione delle figure, tipica delle opere della maturità, è sottolineata da un colorito liscio e brillante ricco di sfumature nei contorni, reso con una maestria tecnica che dà alle superfici il carattere di smalto. Il Cavallucci in queste caratteristiche di stile è molto vicino a Bernardino Nocchi, ma risente anche di influssi della pittura di Cades, Kauffmann, Lapis e Batoni.

Olio su tela

cm 35x27,5