Il re è ritratto in piedi, frontale, con un movimento leggermente tortile della testa volge lo sguardo in lontananza; con la mano destra tiene il fucile che gli serve da appoggio, con la canna rivolta verso l'alto; l'altra mano in tasca. Il sovrano, con baffi e barba a doppia punta, porta sul capo un cappello con due piume fissate da una fibbia. Indossa una camicia abbottonata con colletto a punta ed una giacca aperta; calzoni con bottoni all'altezza del ginocchio infilati entro stivali con fibbia abbottonata sul collo del piede. In vita una cintura con passante al quale è appeso un coltello. La scultura poggia su un basamento a sezione quadrangolare ad angoli smussati modanato. E' noto l'amore di Vittorio Emanuele II (Torino, 1820 - Roma, 1878) per le attività venatorie, così l'immagine del "Re Cacciatore", proprio in questa tipologia, venne ampiamente replicato, sia in piccole dimensioni, come il bronzetto conservato al Museo del Risorgimento di Torino, sia di proporzioni maggiori come la terracotta del cortile del palazzo attiguo alla Basilica di Superga, sia nel monumento "Au Roi Chasseur", dedicato al sovrano dalla città di Aosta nel 1886 (E. Castelnuovo - M. Rosci, Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna 1773-1861, catalogo della mostra, Torino, 1980, v. II, p. 663 scheda di C. Bertana; A. Panzetta, Dizionario degli scultori italiani dell'800, Torino 1989, p. 205)
bronzo
altezza cm 50
Bibliografia:
Giovanni Pandiani (Milano, 1809-1879), formatosi all'Accademia di Brera sotto Pompeo Marchesi, attivo anche per la Fabbrica del Duomo di Milano; partecipa alle Esposizioni di Brera dal 1851 al 1858.