Tommaso Maria, cugino di Sebastiano Conca, artista che aveva dominato la scena artistica del primo Settecento tra Roma e Napoli e con il quale di formò inizialmente, ebbe un carriera fulminea. Precocemente accademico sia a San Luca che presso l'Accademia Clementina a Bologna, fu il pittore più amato dal principe Marcantonio IV Borghese, che lo scelte come protagonista nella decorazione del Palazzo di famiglia e del Casino suburbano. La fama acquisita lo portò all'attenzione di Papa Pio VI, che lo coinvolse nel cantiere del Museo Pio Clementino.
Da buon artista settecentesco alla base della pratica artistica di Tommaso Maria Conca vi era il disegno: strumento indispensabile per lo studio dei corpi e della composizione. Il nostro foglio, raffigurante Mercurio e Pegaso probabilmente preparatorio per l'affresco a tema mitologico nel Casino Borghese, è un ottimo esempio e ci consente di comprendere il modus operandi di Conca. Le figure sono delineate con un ductus fluido e sciolto con linee a matita e con dei tocchi di biacca, utilizzata per illuminare e dare ulteriore luminosità ai particolari, come i capelli di Mercurio e la criniera di Pegaso. Ultimata questa prima idea, Conca fissa la composizione finale con della china, non senza attuare qualche piccola modifica, come è ben visibile nel piede destro della divinità, ora steso e più libero nello spazio, e nello zoccolo del cavallo.
Al verso reca etichetta della Galleria Carlo Virgilio, Roma
Provenienza: già collezione Mauro Bolognini, Roma