Le cromie dolci e armoniose, il perfetto ordine compositivo, e una ricerca ancora erede della pittura macchiaiola rimandano alla migliore produzione di Lloyd, esponente di primo piano della pittura labronica del XX secolo. Firmato in basso a sinistra: "Ll. Lloyd"
L. Lloyd, Tempi andati, Olschki ed. pag.156 con datazione 1942; Ferdinando Donzelli, Llewelyn Lloyd (1879-1949), Edicart, tav. CCI
Gastone Razzaguta, Virtù degli artisti labronici, Editrice Nuova Fortezza, 1985.
Lucia Mannini, Llewelyn Lloyd e l'eredità della Macchia, in “Artista. Critica dell'arte in Toscana”, 2001, Casa Editrice Le Lettere, Firenze, pp.60-89