Interessante opera di grande impatto scenico che ripropone l'episodio classico della fuga dell'eroe troiano Enea dalla città in fiamme, come descritta nel secondo canto dell'Eneide. Enea, preceduto dal figlio Ascanio e con il vecchio padre Anchise sulle spalle, compare in basso a sinistra nella composizione, sovrastato dall'apocalittico sfondo della città incendiata. È qui ravvisabile l'influenza di Alessio De Marchis (1694-1752), noto proprio per le sue realistiche rappresentazioni di incendi. La presenza della tavola come supporto suggerirebbe una realizzazione del dipinto non in Italia: in questo caso potrebbe trattarsi di un artista dei Paesi Bassi, tra i tanti che in quegli anni viaggiavano a Roma per il loro apprendistato artistico.