La tela, in cui è raffigurata una natura morta con un pera, dell'uva e alcune castagne, colpisce per l'intelligenza della scelta compositiva e la grande qualità. Brueghel, parente del grande Pieter Bruegel il Vecchio, trascorse larga parte della sua vita in Italia, tra Roma e Napoli, dove si affermò come uno fra principali pittori di nature morte, collaborando anche con le più importanti personalità del tempo, come Brandi o Vaccaro, che spesso si occupavano di inserire le figure nei suoi dipinti. Cromie calde, sottili effetti luministici, attenzione nella scelta e nella disposizione della frutta, qualità ben visibili nel dipinto qui presentato, resero celebre la pittura di Brueghel, destinata a rappresentare un modello fondamentale per i decenni successivi. Ricordiamo anche come la selezione delle varie componenti da rappresentare, nella produzione di Brueghel così come in quella dei maestri del suo tempo, non avveniva in base a una semplice scelta estetica, bensì era frutto di una precisa ricerca di complesse simbologie, legate ai temi più diversi, da quello del memento mori a quello della sessualità. Anche se questo aspetto, per certi versi esoterico, risulta ormai difficilmente comprensibili e recuperabile, ne continuiamo a sentire il fascino, benché in modo sottile e ineffabile.
Siglato in basso a sinistra: A. B. (monogramma per Abraham Brueghel)
F. Porzio, F. Zeri (direzione scientifica), La natura morta in Italia, 1989
G. Bocchi, U. Bocchi (a cura di), Pittori di natura morta a Roma. Artisti stranieri 1630-1750, 2005