La Battaglia di Ercole e Teseo contro le amazzoni di Gaspare Celio(databile al 1610) si configura come un rarissimo esempio di pitturaromana del primo decennio del Seicento, nel quale l’artista – comeacutamente sottolineato da Federico Zeri – sperimenta un primopionieristico approccio alla pittura di Battaglia, aprendo così la stradaal fiorire di un genere che avrà nel corso del XVII secolo la sua pienaaffermazione (Zeri 1986).
Oltre alla Battaglia di Ercole e Teseo contro le amazzoni la produzione di opere da cavalletto del cavalier Celio èdocumentata esclusivamente da tre opere: una Battaglia in collezioneBorghese (Roma, Galleria Borghese), una seconda di provenienzaMattei (Roma, Galleria Nazionale di Palazzo Barberini) ed una terza– irreperibile – segnalata da Federico Zeri a Parma (Zeri 1986,Caravaggio e la collezione Mattei, p. 144). Vanno inoltre segnalati i numerosi disegni con Battaglie di Celio conservati nel Gabinetto deiDisegni degli Uffizi (Stemerding 2016).
L’importanza nodale dell’opera risiede – oltre che nell’indubbiararità – nel suo ruolo di anello di congiunzione tra i grandi cicli asoggetto storico (quali ad esempio le Battaglia di Tullio Ostilio delCavalier d’Arpino sul Campidoglio) e la produzione di genere deipittori battaglisti, tra i protagonisti indiscussi del mercato artisticodel pieno Seicento. Il ruolo giocato da Gaspare Celio fu proprioquello di traghettatore della Battaglia da semplice rappresentazionedi un evento, alla rappresentazione di un fatto d’arme sic et simpliciter(Zeri 1986).
Bibliografia specifica:
R. Gandolfi, Aggiunte a Gaspare Celio pittore di battaglie, in In corsod’opera 2, atti del convegno di studi (Roma 2016), Roma, in corso distampa.
Bibliografia generale:
F. Saxl, The Battle scene without a Hero. Aniello Falcone and his patrons,in “Journal of the Warburg and Courtauld Istitutes”, 3, 1939-1940,pp. 70-87.
F. Zeri, La nascita della “Battaglia come genere” e il ruolo del Cavalierd’Arpino, in P. Consigli Valente (a cura di), La battaglia nella pittura delXVII e XVIII secolo, Parma 1986, pp. IX-XXVII.
O. Melasecchi, Gaspare Celio pittore (1571-1640), Precisazioni edaggiunte sulla vita e le opere, in “Studi Romani”, 38, 1990, pp. 281-302.
Caravaggio e la collezione Mattei, catalogo della mostra (Roma 1995),Milano 1995.
A. G. De Marchi, Maciola e altro. Note sulla pittura di battaglia, in“Paragone”, 1999, 28, pp. 25-40.
G. Sestieri, I pittori di battaglie. Maestri italiani e stranieri del XVII eXVIII secolo, Roma 1999, p. 12.
R. Gandolfi, La Cappella della Passione: Scipione Pulzone e Gaspare Celionella Chiesa del Gesù, in A. Zuccari (a cura di), Scipione Pulzone e il suotempo, Roma 2015, pp. 180-189.
S. Stemerding, “Il veo modo del ben operare”: A First Encounter with theDraftsman Gaspare Celio, in “Master Drawings, LIV, 4, 2016, pp. 509-536.