Pendola in bronzo dorato con base in marmo raffigurante busto dell’Apollo del Belvedere, Francia, 1815 circa. Questo elegante orologio, dalla lineare e compatta struttura è composto da un'alta base quadrata, decorata da un fregio a palmette, in cui è contenuto il meccanismo, altezza cm 60. Sopra la base si erge una fine e fedele riproduzione della testa del celebre Apollo del Belvedere, la scultura classica, appartenuta a papa Giulio II (pontefice dal 1503 al 1513), che diede origine alle collezioni pontificie e quindi ai Musei Vaticani. La fortuna dell’Apollo del Belvedere, considerato dagli scrittori illuministi il paradigma stesso della bellezza scultorea, fu assicurata durante il Settecento da innumerevoli piccole copie sia in marmo che in bronzo, fra le quali non vanno dimenticate quella di Giacomo Zoffoli del 1769 ca, acquistata dal 2° duca di Northumberland (Gran Bretagna, Coll. duca di Northumberland), e soprattutto quelle di Luigi Valadier, delle quali una fu eseguita nel 1773 per Madame du Barry (Parigi, Musée du Louvre). Una reminiscenza del carattere solare di questo dio, legato quindi al ciclo del giorno, è sottolineata dalla decorazione radiata che circonda il quadrante. Apollo è figlio di Zeus e di Latona, fratello gemello di Artemide (Diana). Era nato sull’isoletta di Delo, dove la madre si era rifugiata per sottrarsi alle ire della gelosa Era (Giunone), sposa di Zeus. Incarna lo spirito della Grecia classica, rappresentando principalmente l’aspetto più nobile ed elevato della natura umana. È raffigurato come giovane di rara bellezza, nudo, il capo cinto di luce. Più tardi fu identificato con il dio Elios (Sole) che ogni giorno guidava il suo carro attraverso il cielo. Nella scultura classica, Apollo rappresenta la forma ideale della bellezza fisica maschile, come Venere era l'ideale femminile; è raffigurato secondo un tipo giovanile, sbarbato e con tratti delicati, a volte alquanto femminei. Ha lunghi capelli, spesso fermati da una fascia o legati dietro la nuca.