Gianmaria Rastellini (Buttogno, 1869 – Milano, 1927) è stato un pittore italiano, noto per le sue scene paesaggistiche e rurali, soprattutto della Valle Vigezzo, e per i suoi ritratti. Nato in una famiglia di artisti, fu introdotto alla pittura dal padre Gian Giacomo e studiò alla Scuola di Belle Arti "Rossetti Valentini" a Santa Maria Maggiore sotto la guida di Carlo Giuseppe Cavalli e, successivamente, di Enrico Cavalli.
Durante la sua carriera, Rastellini dimostrò una profonda sensibilità nei confronti dei paesaggi alpini della sua terra natale, rappresentando spesso la vita quotidiana della valle con uno stile influenzato dal Realismo e dall’Impressionismo, ma con una vena intimista e lirica. Dopo il suo trasferimento a Milano nel 1889, aprì uno studio e si affermò come ritrattista della borghesia lombarda. Nonostante il suo successo a Milano, Rastellini mantenne sempre un forte legame con la sua terra d'origine, tornando spesso a dipingere i paesaggi della Val Vigezzo.
Partecipò a numerose esposizioni, tra cui la Prima Triennale di Brera nel 1891 e la Secessione di Monaco nel 1913, dove ottenne riconoscimenti per il suo lavoro. Tra le sue opere più significative ci sono Vita umile e Paesaggio invernale verso Buttogno, entrambe espressioni della sua profonda connessione con la natura e la vita semplice delle comunità montane.
Rastellini fu una figura importante anche nella vita pubblica della Valle Vigezzo, ricoprendo incarichi come quello di sindaco di Buttogno e presidente della Società Elettrica Vigezzina. Morì a Milano nel 1927, lasciando un'eredità artistica che ancora oggi è celebrata in mostre ed esposizioni dedicate alla pittura vigezzina.