in alto, nelle ante laterali, i profili di Carlo VIII di Valois e della consorte Anna di Bretagna
Non essendo l’opera una copia da un originale esistente bensì un originale a sé stante, va considerata quale esemplare tardo ottocentesco “in stile”, da ascriversi alla mano, alla fantasia storicizzante e alla passione neo-gotica dell’artista spagnolo Francisco Pallas Y Puig.
Francisco Pallás y Puig era un restauratore d'arte catalano; studiò disegno e modellismo presso l'Accademia di Belle Arti di San Carlos a Valencia e negli ultimi anni di studio si impiegò come operatore nella fabbrica di ventagli valenciana Salvador Montesinos, dove scolpì bacchette d'avorio per ventagli di lusso. Fu durante questo periodo che acquisì la migliore conoscenza per l'uso delicato degli strumenti manuali da taglio, come il bulino realizzando pezzi dai minimi dettagli. Successivamente lavorò in diverse zone della Spagna specializzandosi nell'intagliare il legno e l'osso in stile romanico e gotico
Bibliografia di riferimento:
Adolph Goldschmidt, Pseudo-Gothic Spanish Ivory Triptychs of the Nineteenth Century in «The Journal of the Walters Art Gallery», Vol. 6 (1943), pp. 48-59, The Walters Art Museum
Richard H. Randall Jr, Masterpieces of Ivory from the Walters Art Gallery, New York 1985, p. 318
Louvre. Département des objets d’art. Catalogue, Ivoires médiévaux V - XV siècle, Paris 2003, p. 584