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Agrippina seduta, Napoli, manifattura Giustiniani, secondo quarto del XIX secolo

Firma incussa al retro: Giustiniani I.N. 

La Agrippina in biscuit di Giustiniani riproduce fedelmente il modello creato da Filippo Tagliolini per la Real Fabbrica Ferdinandea e trae spunto dal marmo farnesiano del Museo Archeologico di Napoli (inv. 6029). L’Agrippina di Giustiniani presenta la stessa differenza di modellato nella sedia attuata da Tagliolini, definita dalla dott.ssa Caròla-Perrotti "felice ed elegante" la modifica di chiudere da tutti i lati la sedia all’interno dei suoi piedi di sostegno per eliminare il richiamo ai sedili di comodo settecenteschi. Questa soluzione non compare più nella versione in terracotta degli stessi Giustiniani dove è invece ripristinato il sostegno troncoconico ripreso con totale fedeltà dal modello antico di Napoli anche nel particolare dei due anelli decorativi alla base e a tre quarti di altezza. Questa iniziativa da parte dei Giustiniani lascia perplessi e non è da escludere l'ipotesi che Filippo Tagliolini abbia eseguito entrambe le versioni, probabilmente in un primo tempo una del tutto fedele in terracotta e successivamente quella dal sedile modificato. Potrebbe così trovare una spiegazione la presenza negli inventari della fabbrica del 1807, quando vengono riportati due differenti modelli di Agrippina con le due diverse forme, definite Agrippina Maggiore e Agrippina detta Minore (cfr. A. Gonzàlez-Palacios, Lo scultore Filippo Tagliolini e la porcellana di Napoli, Torino 1988, scheda 48, p. 169)


biscuit
cm 22,5x20x8,5
€ 2.000,00 / 3.000,00
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